"je l'attends toujours"
giovedì 23 agosto 2012
domenica 19 agosto 2012
parc buttes chaumont
una vena aperta che sfiuma sanguinante
i denti bianchi del
mare
senza sosta qualche
storico interessante
sosteneva che il
reale si rivela semplicemente
esuberante
rappresentazione del simbolo vivo
una vecchia mi ha poi fermato nei corridoi vedova e sporca
per vendere stracci
di giornali e nauseanti dunque corro
io a parc buttes
chaumont perché
non potrebbe essere
un paradiso e oltrepasso
le mancate
corrispondenze tra corretto e corrente
nell'uso della
grammatica universale
ultima ratio regum
strilla
il bambino in
braccio alla barba dello zio
strilla il proprio
nome spes ultima
che poi è lo zio
che gliel'ha affibiato
dea
nelle fotografie
bisogna sorridere
mercoledì 15 agosto 2012
square du vert galant
non ho mai
carezzato
onde
tanto dolci
senna
odore di
lavanda
l’acqua
s’allunga ininterrotto moto
come per
malinconia clandestina
e se le
suppellettili addossate dei giganti
dissennati
sfarfallano provvisorie e scontate
Persone e Persone
attorno sventoleranno
ai tuoi
palchi a cantare cantare CANTARE
(sorriderò)
c’est tout e tu domini d’inarrestabile vigore
monti
danzanti treni di magma foreste a fuoco
io voglio il caos nel tuo seno immaginare
foreste a
fuoco treni di magma monti danzanti
[SOUFFLE] sfrecciano sopra hirondelles
campane [MISTRAL!]
tamburellanti
fermiamo gli occhi
sull’oro
dei loro corpi
nuda ti vidi
e mia e allora ti ritrasti
un bicchiere di vino
bugiardo m’abbagliò
poi s’esilia l’arco spezzato
innanzitutto
domenica 12 agosto 2012
movimento (tristan tzara)
gargarismo astronomico
vibra vibra vibra vibra presso la gola metallica delle
altezze
la tua anima è verde, è un imperatore meteorologico
e le mie orecchie sono delle torce vegetali
ascolta ascolta ascolta inghiotto mbampou e la tua buona
volontà
prendi danza capisci vieni gira
legno vira o hou o hou o hou
falco falco delle tue proprie immagini amare
mel o mio amico tu mi sollevi la mattina a panama
che io sono un dio senza importanza o un colibrì
o meglio il feto della mia serva sofferente
o meglio un sarto esplosione colore lontra
vestito di cascata circolare chioma interiore lettera che si
riceve all’ospedale una lunga molto lunga lettera
quando tu pettini coscienziosamente i tuoi intestini la tua
chioma interiore
tu sei per me insignificante come un passaporto falso
gli spazzacamini sono blu a mezzogiorno
latrato della mia ultima luce si precipita nel baratro dei
farmaci verdi mia cara mio
ombrello
i tuoi occhi sono chiusi anche i polmoni
di un getto d’acqua si capisce la pipì
gli spazzacamini
(da Tristan Tzara, "Vingt-cinq et un poèmes", trad. e. pini)
(da Tristan Tzara, "Vingt-cinq et un poèmes", trad. e. pini)
mercoledì 8 agosto 2012
le caviglie d'euridice
R. Duchamp, "Les amants", 1913, Centre Pompidou, Paris |
il tuo soffio delle sirene che sospinge
distante
il grido disperato d'odisseo
le tue caviglie ancora sanguinano? le caviglie
recise sulle nuvole scarlatte mutilate
ho addirittura un esercito intere legioni e
schieramenti armati sull'orlo della guerra
delle guerre un niente in attesa di nulla
poiché il tuo nome è una primavera che non può
terminare e tu non pronunci ma
non ti trattengo più
le mie storie
le scriverò su libri
che nessuno più vivrà
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