mercoledì 22 ottobre 2014

(a parte)

Henri Cartier Bresson, Simian La Rotonde, 1969

per otto giorni l'accampamento lo schieramento i quartieri
settentrionali della cittadina bombardati
senza sosta             (bombe)
ogni colpo                            (bombe)
esplodeva                                           (bombe)
ringhiava rabbia risentimento rancore
i petali sapevano ancora appassire
                  in quei giorni                          (bombe)
in quel tempo arrivasti
tra la fretta della pioggia mi scostasti
spingendoti appoggiandoti un attimo
                                                            al mio braccio
forse lo ricordo solo io spesso                         (bombe)
                                                   è fantasia
la foglia che si sgranava per il pavimento i gradini
delle scale ancora lo scroscio di bombe        (bombe)
mi toccasti la mano mi sfiorò
così le strade non ebbero più nomi e non più
batterie d'artiglieria le schiere
di cannoni le baionette e noi
in fondo al battito bellico                                  (bombe)
già tutto è in fondo a noi e noi
che l'abbiamo perduto.
un nonno e il bambino.
le bombe avevano smesso da qualche ora
di ululare
                 "è la fine?"
                                    da millenni non ancora da millenni
per mano lo condusse docile
dolce al cuore dell'oceano
passo a passo i colori sfiorivano
s'estinsero e due corpi abbracciati
affiorano alla fine della vista
                                                    in lontananza in lonta
                                                    nanza nanna dormi
la mia luna siberiana
mattina pioggia e preghiere le chiacchiere
della processione ave maria santa maria
passi distratti "...così se n'è andato..."
ave maria santa maria freddo
freddo "...e che ne faremo noi
di questa vita siberiana?"
una croce intarsiata a distanza
tra il marmo e l'erba
                                 mazzi di fiori
                                                       marciranno
hai confuso il criminale col povero
                           e il cielo nel fango
                     del sancta sanctorum
appropinquante fine mundi di nicotina
nicotina e naftalina
a trecentomila km all'ora
infinita bellezza infinita
tristezza siberiana "sicut 
promisisti" tra le schiere di cannoni indifesi




martedì 7 ottobre 2014

lettere all'Amata Immortale - ludwig van beethoven


Teplitz, 6 luglio, di mattina.

Mio angelo, mio tutto, mio io. Sono poche parole per oggi, e per giunta a matita (la tua). Il mio alloggio non sarà definito prima di domani (che inutile perdita di tempo). Perché questa pena profonda, quando parla la necessità? Può forse durare il nostro amore se non a patto di sacrifici, senza tutto pretendere? Puoi tu non essere tutta mia, io non tutto tuo? Oh Dio, volgi lo sguardo alle bellezze della natura e rasserena il tuo cuore con ciò che deve essere. L'Amore esige tutto, e a buon diritto. Così è per me con te, e per te con me. Ma tu dimentichi tanto facilmente che io devo vivere per me e per te; se fossimo davvero uniti, ne sentiresti il dolore tanto poco quanto lo sento io. Il mio viaggio è stato terribile; sono arrivato qui soltanto ieri mattina alle quattro. Poiché scarseggiavano i cavalli, la diligenza ha scelto un'altra strada, ma quant'era orribile! Alla penultima stazione di posta mi sconsigliarono di viaggiare la notte; volevano mettermi paura parlandomi di una foresta, ma ciò mi incitò maggiormente, ed ho avuto torto. La carrozza non poteva che rompersi per quel sentiero orrendo, fangoso e senza fondo. Se non avessi avuto con me quei postiglioni sarei rimasto in mezzo alla strada. Esterhazy, viaggiando per la solita via, con otto cavalli ha avuto la stessa sorte che è toccata a me con quattro. Eppure ho provato un certo piacere, come sempre quando riesco a superare felicemente qualche difficoltà. Ora passo in fretta dai fatti esterni a quelli più intimi. Ci vedremo sicuramente presto; neppur oggi riesco a condividere con te delle mie considerazioni di questi ultimi giorni sulla mia vita. Se i nostri cuori fossero sempre vicini l'uno all'altro, non avrei certo simili pensieri. Il mio cuore trabocca di tante cose che vorrei dirti; ah, vi sono momenti in cui sento che le parole non servono a nulla. Sii serena, rimani il mio fedele, il mio unico tesoro, il mio tutto, così come io lo sono per te. Al resto, a quello che deve essere o dovrebbe essere per noi, ci penserà Iddio.

Il tuo fedele Ludwig


Lunedì 6 luglio, di sera.

Tu stai soffrendo, creatura adorata. Soltanto ora ho appreso che le lettere devono essere impostate di buon mattino il lunedì e giovedì, i soli giorni in cui parte da qui la diligenza per K. Stai soffrendo. Ah, dovunque tu sia, tu sei con me! Io parlo con me e con te.. Che vita! Così! Senza di te, perseguitato da ogni parte dalla bontà della gente, che io non desidero né tanto meno merito . L'umiltà dell'uomo verso l'uomo mi addolora. E quando considero me stesso in rapporto all'universo, ciò che io sono e che Egli è... Colui che chiamiamo il più Grande! Eppure qui si rivela la natura divina dell'uomo! Piango se penso che probabilmente non potrai ricevere notizie da me prima di sabato. Per quanto tu mi possa amare, io ti amo più forte. Ma non avere mai segreti per me. Buonanotte! Dato che sto facendo la cura dei bagni devo andare a letto. Oh Dio, così vicini! così lontani! Non è forse il nostro amore un edificio celeste, e, per giunta, più incrollabile della volta del cielo?

A. Warhol, Beethoven, 1987

Buon giorno, il 7 luglio. 

Pur ancora a letto, i miei pensieri volano a te, mia Immortale Amata, ora lieti, ora tristi, aspettando di sapere se il destino esaudirà i nostri voti, Posso vivere soltanto e unicamente con te, oppure non vivere più. Sì, sono deciso ad andare errando lontano da te finché non potrò far volare la mia anima avvinta alla tua nel regno dello spirito. Sì, purtroppo dev'essere così. Sarai più tranquilla, poiché sai bene quanto ti sia fedele. Nessun'altra potrà mai possedere il mio cuore, mai, mai! Oh Dio, perché doversi allontanare da chi si ama tanto. E la mia vita a Vienna è ora così infelice. Il tuo amore mi rende il più felice e insieme il più infelice degli uomini. Alla mia età avrei bisogno di una vita tranquilla e regolare, ma può forse esser così nelle nostre condizioni? Angelo mio, mi hanno appena detto che la posta parte tutti i giorni, debbo quindi terminare in fretta cosicché tu possa ricevere subito la lettera. Sii serena! Solo considerando con calma la nostra esistenza riusciremo a raggiungere la nostra meta, vivere insieme. Sii serena, amami! Oggi! Ieri! Che desiderio struggente di te, te, te, vita mia, mio tutto! Addio! Oh, continua ad amarmi, non giudicare mai male il cuore fedelissimo del tuo amato. 

Ludwig
eternamente tuo 
eternamente mia 
eternamente nostri


domenica 5 ottobre 2014

a francesca&luca - quattrottobreduemilequattordici




abbiamo capito anche noi
giorno di gioia oggi
apparsa in tutta nudità il lago una distesa
dalla chiesa dei santi quirico e giulitta panorama la costa di faggeto
torno pognana la villa pliniana e
la continua bellezza degli opposti
intrecciati le coste che s’affacciano a sé onde
ch’infrangono contaminandosi vicendevolmente
vostro il lago luca e francesca
gli scorci dei volti accostati fresco sentiero
condividere il lago è definitivamente
francesca e luca dove interminata grazia
degli opposti nulla è tanto forte
quanto ciò che unisce qui e oggi di fronte a noi
oggi giorno di festa

auguri!




di fronte a noi apparsa
la chiesa
la costa
la casa
la chiesa la costa la casa
e un sentiero di rose selvagge
il sogno di viver d’amore

la chiesa la costa la casa
in voi
domani

auguri!






la continua bellezza
scorre
la chiesa
la costa
la casa
la chiesa la costa la casa
il vostro lago
e voi
e noi partecipiamo
di voi due

auguri!


M. Chagall, Volti d'innamorati nel blu