quanto è più granitico, quanto è più inscalfibile in ognuno di noi, questo è ciò che respira dentro noi, che viscerale resiste alla burrasca e alle tempeste. resiste impulsivamente, così come istintivamente mostra la rotta tra le stelle della notte. queste pietre senza nome, che spesso ci paiono tanto pesanti, moleste e ingombranti, sono quanto più prezioso si agita in noi, più di quei diamanti, di quei gioielli dall'apparenza tanto graziosa e dalla forma tanto logicamente simmetrica: queste pietre scomode siamo noi. di questo parlo:
sento il mare la burrasca
non chiedermi
non chiedermi più nulla
che senso abbiano le eterne
viscere petrose
così mi avvicinerò senza parola
come cucciolo chinato
rachitico sono riversato sulla spiaggia
senza nome la ragazza
lei era stanca
e si addormentò
pensavo potesse sorridere
che potessimo sorridere, pensavo
e si addormentò
a ogni azione occorre
l'oblio suggerì f. w. nietzsche
poiché c'è un dio all'inizio
un dio alla fine di ogni gioia.
quanti tra noi sono disposti
a sabotare l'ordine
delle cose l'ordine perfetto dei propri
soprammobili come pietre
viscerali? tra noi
nessuno. tuttavia
il fiore del deserto quanto
è più incantevole di un giardino
e tu che senso riterresti di offrire?
io voglio tornare a essere vento
e pattinare pattinare sul ghiaccio
un'ultima volta e senza fiato pattinare
poiché l'uomo che non riesce a scordare
colei per cui ha perso la testa,
bene, questo è uomo morto:
le nostre case dureranno meno di noi
tra queste pietre le viscere del cosmo
dove non esistono amori semplici
il ragazzo aveva un gatto
e questo gatto suonava una chitarra gitana
alla sera
G. De Chirico, Ettore e Andromaca, 1931 |
"Sola nel silenzio, nella tenebra, ancora perseguitata da questo Sole dei vivi che non si decide a lasciarmi. Sola e perseguitata da te, luce dei vivi, luce dei miei stessi occhi che non altri che te e me stanno vedendo (...) Perché ora conosco la mia condanna: 'Tu, Antigone, sepolta viva, non morirai, ma andrai avanti così, né nella vita né nella morte, né nella vita né nella morte' ".
RispondiElimina"l'eletto è sempre maledetto", avrebbe risposto suo padre Edipo, ma invece ci sono soli che illuminano anche quando nessuno li scorge e allora continuiamo a passare le nostre serate con un gatto che suona allegro...
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