mercoledì 20 gennaio 2016

la salvezza sarà suono di sassi in un ruscello







sono tanto nera da non vedere le mie gambe
ma l'impiegato postale mi ha detto una parola da far mancar
di fiato                                                               che v'ha detto?
voi, ha detto, siete come un fiore
u n   f i o r e
m'ha detto. il fine esclusivo è far fiorire
primavera
la salvezza sarà suono di sassi in un ruscello, renzo

0 1 0 1 1 0 1 1 uno
se si sceglie



un testo che mi è molto caro, in cui l'inconscio del vissuto, echi manzoniani e codici binari si intersecano in un canto ingenuo.
poiché in fondo la scelta a cui siamo di fronte, nonostante tutti i nostri estrosi e intricati tormenti, è solo una: tra il non- essere e l'essere, tra l'arrendersi e il resistere, e diviene quindi una scelta così semplice e spontanea, a volte.


4 commenti:

  1. Ciao. Nelle tue poesie c'è una vena futurista, forse perché semplicemente ti piace, forse perché vuoi essere poeta d'avanguardia. Comunque sia,nei tuoi versi si legge un'intrigante mescolanza di elegia ed espressionismo, con una parte di quell'ermetismo visionario che ho trovato nella straordinaria poesia "L'isola" di Ungaretti.
    Alla prossima.
    Giovanna

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  2. In effetti ho un evidente debole per le corrente futuriste, il dadaismo, il surrealismo, forse solamente perché riflettono in maniera spontanea il caos interiormente destrutturato. Grazie per la lettura non approfondita!

    "...ch'era una ninfa e dormiva
    ritta abbracciata a un olmo"

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  3. Lè, bello leggerti...
    come passa l'infinito, nei tuoi versi, attraverso la concretezza dei sassi. Come scendi vertiginoso dalla salvezza all'impiegato dell'ufficio postale, quasi che il mistico si celasse anche nelle cose più prosaiche.
    A me invece il futurismo non piace molto...il codice binario finale non lo colgo...
    potrei tentare ipotesi -in polisemia tutto è permesso!- ma mi appago dei versi prima.

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  4. "0 1 0 1 1 0 1 1 uno / se si sceglie"
    che in fondo la scelta cui siamo di fronte, nonostante tutti i nostri estrosi e intricati tormenti, è solo una: tra il non-essere e l'essere, tra l'arrendersi e il resistere, e diviene quindi una scelta così semplice, a volte.

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