già, ho un cesso in salotto. un
cesso adornato come un tavolino, completo di pedana lignea come trono e lastra
di cristallo come corona, un cesso con una luce dall’interno pronta a
illuminare tutta la stanza. vedendo le reazioni catastrofiche di fronte a
questa mia “creatura” (e non vi dico l’espressione di mia madre…), tenterò di
spiegare anche ai più scettici questa mia scelta, di cui sono fiero.
“D-o disse “Fiat lux!” e Lele
costruì un cesso”
posso partire da lontano? ecco,
un giorno sono andato in una cartoleria e ho comprato una penna rossa, una
semplice bic da 0,70 €; tornato poi tra i banchi di scuola mi accorsi che era
difettata e non funzionava. “la butto? certo, non funziona! la butto? eppure
anch’io sono come lei, anch’io non funziono. la butto? no, la terrò con me”. siamo
un po’ tutti inutili, un po’ tutti con i nostri difetti misti alla nostra
bellezza e sarebbe così umano un cosmo in cui si riesca ad accogliere l’imperfezione.
chi non rispetta il valore delle cose difficilmente avrà rispetto per le
persone e le idee, così la penna rossa è ancora nel mio astuccio da più di
dieci anni… ma cosa potrebbe essere più familiare e allo stesso tempo abietto
di un wc? una carezza è il segreto del mondo.
e poi che dire? ognuno ha il suo
oggetto-totem…e a me è capitato questo! (sì, non posso negarlo: decisamente
kitch!)
“sto come un pisciatoio al sole” (T. Tzara): una fragilità che si inlua nella serenità del cielo.