cito:
sotto la sua tenda nella notte
come i criminali e i banditi gli sbronzi
i delinquenti un telo di stelle che scosto
scendo tra le ombre
triste bellezza
che ti veli di un riso la pelle bruciata
la pelle brucia e fischietti
barlume tragico
i colori del fiore che rallegrano
solo se impallidiscono
rallegrano e impallidiscono
triste bellezza mia
che t'amo e mi uccidi soffice
chi chiudi gli occhi davanti al tramonto?
innamorarsi e morire attardato
nel trauma effimero di me
qui non c'è il regno di nulla
vedo:
l'angelo il drago la donna
ma non serrare gli occhi
un parrucchiere storpio seppellisce sassi
e i silenzi
ma non serrare gli occhi
tutto il mondo non è che un carcere
dal cui fondo non ci affanniamo
che di luride platte
ma non serrare gli occhi
non cicatrizzare le tue ferite
i solchi sudati dell'aratro e l'amarezza
il cruccio del chicco caduto
la donna l'angelo il drago
zumpappà zumpappà
ma non serrare gli occhi
ma non oscurare la parola
il marinaio morto è il marinaio
che si corica il drago l'angelo
la donna mi fissa sommerso mi mostra
eserciti di topi appestati per i marciapiedi
pustole poi tracollando
muoiono in un rantolo l'angelo
il drago e una donna
prego:
cosa la farfalla se non
il sogno del bruco? l'ombra
fioca della farfalla
siamo nomadi
inseguire il sole perseguire
e un blocco marmoreo al centro della sala da
ballo
color ruggine e
color rubino
vino
bande di basse nuvole bretoni
le mandrie di foglie son emigrate (ne hai
baciato le tracce
di polvere ingrate) il nostro io con loro
nevrastenia
il mondo non può ripetersi che due volte
le nuvole veloci volano
eserciti di topi appestati
la vita corre il tempo muore
bambine dormono nel cielo le nuvole
lalàlalàlalalalàlalalàlala
la festa è così silenziosa pioggia
nel sole assoluto il ponte d'avignone
spezzato i chiodi nella carne
di ciascun uomo la vita
è storia sacra
d’esilio
all'impero della tenebra basta
poco al barbaglio delle luci
l'energia scambiata tra gli oggetti a causa
della differenza di
temperatura si chiama calore e aggiungo io
non esistono sistemi isolati e
l’energia dissipata amore
come i tre principi della termodinamica: 1_
in un sistema isolato nulla si crea nulla si
distrugge ma tutto
si trasforma sistema isolato inesistente
2_ l'entropia risulta non decrescente
nel tempo quindi non è possibile non è
un moto perpetuo movimento per sempre
e 3_ (teorema di nerst)
impossibile lo zero assoluto
sicut Christus
resurrexit
allora:
i malati
gli innocenti assassinati
i ciechi e i sordi sono il regno di d-o
poiché qui ancora fiata d-o
gli affetti da sindrome di down non
voluti il buon samaritano e musulmano
i padri di famiglia senza mezzo lavoro
gli orfani dimenticati sono il regno
di d-o i ventenni schiavi senza futuro
i tossicodipendenti le figlie
violentate e chi piange vedova in guerra
chi senza pace cura il prossimo
disperatamente i portatori di disabilità
i vecchi gli infermi il mentecatto
solo e fallito i poveracci
hanno la grazia di chi è con d-o
fraqile e nudo piagato
le prostitute sfregiate i ladri
di fame sono il regno di d-o sono
il regno di d-o
che non ha chiavi non ha serrature
il regno di d-o
tu allora ci aprirai?
d-o mi ha detto non dire
di più ma s’accosta mi arrise
al fondo delle forze mie
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August Rodin, Porta dell'Inferno, Museo Rodin, 1880-1890 |