martedì 18 giugno 2024

Il grande problema della poesia oggi

Oggi il grande problema della poesia è che non viene raccontata.

Talvolta si recita, qualcuno prova a insegnarla, chi si azzarda a spiegarla, addirittura si ignora o si nasconde, ma difficilmente si racconta.

Se fate attenzione, nelle librerie sostano centinaia di tomi intonsi con versi celestiali senza alcun accompagnamento oppure al contrario possiamo trovare manuali, pagine web con tonnellate di analisi retorico-semiotiche.

Ma la poesia raramente è raccontata: non ci si sofferma più a descrivere cosa ci fa fremere, cosa ci fa riflettere, a narrare cosa ci fa sognare, poiché la troviamo direttamente in bustine asettiche, in cassetti esclusivi oppure già spiattellata su carrelli da autopsia come cavie.

La poesia non ci apre più a mondi nuovi, ma solo a noi stessi.

Eppure in questi incontri mi sono divertito un mondo a leggere e condividere con voi testi incantati, a raccontarli, incontrarli e farveli incontrare. Mi sono proprio divertito un mondo nuovo!

Grazie a voi per esserci stati sempre numerosi e aver partecipato con identica passione, grazie per queste occasioni e spero alla prossima...





martedì 11 giugno 2024

Una Giraffa nell'Armadio/1: LE ARANCE DI ELUARD

 UNA GIRAFFA NELL'ARMADIO

Guida poetica all'Immaginazione cap. I


Le Arance di Éluard


Mi piacerebbe leggere insieme una poesia, leggere una poesia con gli occhi e con il cuore, leggere questa poesia per poi diventare capaci di sognare.

Prendiamo, un po’ a caso, questi versi di Éluard:

P. Éluard, La Terre est bleue comme une orange, in L’amour la poésie (1929)


La Terra è blu come un’arancia
Mai un errore le parole non mentono mai
Non vi permettono più di cantare
Al turno dei baci di sentirsi
I pazzi e gli amori
Lei la sua bocca alleata
Tutti i segreti tutti i sorrisi
E alcuni abiti d’indulgenza
Per crederla tutta nuda.

Fioriscono verdi le vespe
L’alba arriva attorno al collo
Una collana di finestre
Delle ali coprono le foglie
Tu hai tutte le gioie solari
Tutto il Sole sulla Terra
Sulle strade della tua bellezza.


Questo Éluard forse ci prende in giro, con l’accostamento La Terra è blu come un'arancia all’inizio di questa lirica, un’immagine che pare tanto paradossale da sembrare idiota, o forse graffiante. Un’arancia blu? E perché non un’anguria azzurra? Anche se alcuni anni dopo, nel 1968, abbiamo scoperto che il nostro è davvero un pianeta blu, con le prime foto a colori dallo spazio, è possibile blu come un’arancia? E poi proprio l’arancia, protagonista di un'altra poesia celebre dell’autore, La tua chioma d’arance nel vuoto del mondo in Au défaut du silence (1925) di qualche anno prima, protagonista anche di Alicante di Prévert, che iniziava con Un’arancia sulla tavola, di qualche anno dopo (1946). 

È solo una delle solite assurdità surrealiste? Proviamo a continuare e nel verso successivo troviamo che il poeta non solo continua la sfida, ma addirittura rilancia, se davvero le parole non mentono mai. Varcata anche questa provocazione entriamo in un’altra atmosfera, in cui la carnalità dei baci sono protagonisti di un rituale quasi metafisico. Qui è facile perdersi tra questi segreti accoppiati ai suoi sorrisi e all’idea di questa bocca, alleata, come legata al desiderio dei miei occhi.

Inizio della seconda strofa: Fioriscono verdi le vespe. Mi sembra di sprofondare in un’altra beffa insensata. Poi rileggo tra me le immagini e trovo invece che queste parole sono solo un’estrema sintesi di una scena primaverile, in cui troviamo connessi in un modo nucleare e analogico i fiori, il verde dei prati, le vespe che lo abitano. In Fioriscono verdi le vespe noi immaginiamo e in questa fantasia è racchiusa l’essenza di una primavera totale, quella stagione in cui l’amore appare esplosivo anche nel mondo fisico e naturale.

È solo alla fine di questa danza di versi che mi appare un girotondo, un immenso girotondo di parole: la Terra, l’arancia, poi l’alba che è una perla, sempre color arancio, intorno al collo, la collana altrettanto circolare e il Sole e infine ancora la Terra, come sfere di un gioco cosmico. Un girotondo che ruota tra continui cerchi, dal primo all’ultimo verso, che rimandano reciprocamente l’uno all’altro, che alla fine mi trascinano in questa danza felice. Non è il cerchio la forma dell’armonia perfetta? Non è la circolarità il percorso dell’eterno? Non è un caso che per tre volte il testo ripete tutti...tuttatuttetutto, come se, dietro queste sfere che si sostituiscono e si scambiano, si scorga un amore e un’armonia capaci di impregnare tutta l’esistenza

Infine qui Éluard ritroviamo tutto il sentimento per sua moglie Gala, Gala dagli occhi azzurri e dai capelli rossi come un’arancia. Anche Salvador Dalì anni dopo, nel 1932, fece un ritratto di Gala, Gala dagli occhi azzurri e dai capelli rossi (vi ricordate La tua chioma d’arance nel vuoto del mondo?), in un quadro che intitolò Gala Placidia, con un gioco di parole che mirava ad accostare la propria donna alla gloria di Galla Placidia, figlia di Teodosio e imperatrice dell’Impero Romano: su questa tela si vede un volto di una donna composto di decine di forme sferiche, forme simili a un’arancia.


In sintesi, ecco cosa mi hanno mostrato questi versi di Éluard:

1. Cosa è l’immagine? L’armata della fantasia, in cui più sono distanti i capi di questo gomitolo d’amore, più il filo è teso e vivo. Questo legame invisibile e irruento, illogico e appassionato io lo chiamo poesia. La Terra in cui l’uomo vive è un’arancia, tonda e arrossata, e quest’arancia è un sole, un’alba di luce, e questo sole è il mio amore.

2. L’amore non è mai un sentimento per pavidi o per metodici, in particolar modo l’amore surrealista è un atteggiamento assoluto e totale, una scelta senza alternativa alcuna, una promessa che non perdona, un miracolo che non può essere quotidiano. 

3. In un’arancia, dietro questa scorza amarognola e regolarmente palpitante, si nasconde un mondo di colori e di forme che non posso esaurire, che io non sono capace di esaurire; l’arancia è la pienezza della vita, passione della terra, la donna nelle sue forme e nella sua rotondità che si unisce all’azzurro del cosmo per generare l’amore: tutto il Sole della Terra. E questa è l’immagine di una Terra celeste

D’altronde le parole non mentono, mai.


Salvador Dalì, Gala Placidia, 1932