lunedì 11 febbraio 2013

chagall, paradis (perdu)

Marc Chagall, Paradiso, Nizza 1960-66













la donna e un uomo assieme:
tre gambe e due braccia.

mercoledì 6 febbraio 2013

l'anima di lavoisier

a volte le balene arpionate sono solo balene arpionate
raramente le balene ubriache sono solo balene ubriache
spesso le balene arpionate sono solo balene ubriache
gettare pezzi di pane ai piccioni in piazza duomo può giovare a qualcosa?
che un cuore può pesare più di un palazzo meno di un polmone
nevrastenia di todopoderosa magnaminità : tum - tùm /
tum - tùm /
tum - thumòs //

giovedì 31 gennaio 2013

il reale appare allegoria del vero


les bornes renversées du paradis 
gisent parmi des nuages de cendre

i confini rovesciati del paradiso
giaciono tra nuvole di cenere

(souffle, j. arp)

G. Klimt, Musica, 1895

domenica 27 gennaio 2013

pantofole di pellerossa


che poi io immagino che faranno le pantofole quando finirà tutto questo farfuglio
le pianure e il fragore dei fiumi e i terremoti muti
il più delle volte i colpevoli si addormentano immantinente
la pantofola voleva rincasarsi e riposarsi. mica può riposarsi una pantofola, lo sapete anche voi, senza scomodarsi per mettersi in pantofole
non chiederete dunque il perché della guerra
nessuno mi ha chiesto perché, quando mi sfiorò per la prima volta l'alito umano
poi ovviamente tossii
guerra i miei occhi che pulsano nello specchio sembrano gioco di specchi
mi volgo e vedo lo straniero
pellerossa che canta totem totem e ancora lo stesso interrotto respiro
ferrovia di ferro e frecce inferocite infuocate
i miei occhi che danzano di costellazioni cantano totem totem totem
di che hai paura piedechebatte dove corri che insegui nella pianura?
il più delle volte i cervi fuggono la primavera nelle pianure 
indiano indossa le pantofole 
quando finirà questo farfuglio e la danza dei totem rincasando si sarà addormentata
lo spavento di bruciare lo spavento di spegnermi

foto di r. doisneau

mercoledì 23 gennaio 2013

riguardo alla poesia surrealista



che la vita dell'uomo proceda continuamente su due binari non lo dico certo io, nessuna novità: la realtà e il sogno, due sentieri che non si incrociano se non in rare raggianti radure
la realtà con le sue certezze e le sue abitudini, il sogno con la propria ricchezza assurda e un incessante disordine creativo
geometria koala pantera nera colore nera
affermare che vivere solo il sogno sarebbe delirio equivale ad affermare che vivere esclusivamente la realtà sarebbe perdere la propria umanità
un corpo corre senza capo, un capo corre senza corpo
viene naturale conseguirne che entrambi questi cammini siano chiamati a un dialogo, in cui però non deve sussistere una gerarchia, poiché entrambi appunto sono riconosciuti elementi costitutivi essenziali della persona. perciò il dialogo non dovrà più essere univoco, un dialogo in cui la realtà interroga severa e intransigente (bacchettona!) il sogno: anche il sogno dovrà essere domanda e richiesta al mondo oggettivo e l'uomo potrà cercare di interpretare questo sulla base del proprio sogno
la realtà non è più vera del sogno, a volte neppure più oggettiva, ma solo più condivisibile
la tirannia della logica non è una certezza. l'esistenza è comunque sia fondata anche sull'assurdo. caos è il primo dio. siamo tutti matti qui: io sono matto tu sei matta. siamo castelli di carte e convenzioni
la verità è che si ha una tremenda paura del sogno, in quanto fa cambiare, fa conoscere e non si può programmare
l'ordine tuttavia è un disordine bugiardamente camuffato oppure il disordine è solo un ordine che non riusciamo a comprendere
(io personalmente inizio a credere che l'ordine sia una categoria funzionale ma non sostanziale, un po' come la plastica delle merendine)
penso alle  c o s t e l l a z i o n i , che non esistono: gli antichi greci vedevano le stelle gettate a manciate nel cielo nero e le interpretavano creando con la propria fantasia figure di eroi, divinità, animali con la propria fantasia; attraverso le costellazioni insegnavano ai propri figli i racconti fondanti della mitologia, la loro cultura, i loro valori, e attraverso le costellazioni si orientavano in mare durante la notte, quando il mondo taceva. forse esistono davvero
sfido ora qualcuno a dire che i sogni sono inutili sono aria sono nulla. l'inconscio stesso ci influenza più di quanto possiamo confessare, in ogni dettaglio e in ogni attimo
stelle orione immortalità sud viaggio aldebaran
attraverso il sogno racconteremo noi stessi agli altri e a noi stessi, attraverso il sogno ritroveremo la nostra strada e la nostra casa
la nostra casa non era una camera d'hotel ben lustra e profumata, aveva forse qualche macchia agli angoli del pavimento e oggetti, perlopiù vestiti e soprammobili impolverati, gettati alla rinfusa, ma quando entravamo ci sentivamo protagonisti di un'avventura, sentivamo che qualcuno l'aveva scaldata per noi, sapevamo che qualcuno ci avrebbe aspettato qui, casa nostra
e quindi? e quindi sia benedetta l'arte e quella poesia che, attraverso un viaggio lungo e faticoso, fa emergere i nostri sogni e le nostre costellazioni, tanto assurde quanto miracolose: questa è poesia surrealista. nulla di nuovo
chi crede di aver compreso non ha capito nemmeno il gioco


un po' simpatico un po' antipatico, mi trovo

questa è la costellazione di orione: la vedete anche voi?