sabato 16 febbraio 2013

l'era dei cavalieri erranti


non era più l'era dei cavalieri erranti
                                                       t'addormenti
l'attesa di quell'alba e le stelle
che scivolano su questo schermo scorrono 
la tua mano aggrappata immota al mio fianco
stretti narcisi d'argento e carta
il tuo capo appoggiato disteso alla mia spalla
suonano luci di là e qualcuno (un gatto?) grida
CHE COSTRUIREMO LE PIRAMIDI CHE COSTRUIREMO
LE PIRAMIDI NOI e io ci credo LE PIRAMIDI!
tanto che a mirarti notturna parresti scintilla
qui dove sono i quattro venti
dove incastrati noi ne siamo padroni indomiti
                                                     d'affetto
così avemmo la profezia di sognare noi stessi
che poi non annoda un anello ma abbraccia
quell'alba che verrà e queste stelle
le riconoscerai spuntare sopra l'arco dei tempi
delle notti illustri dei baci accesi mai più spenti

il mio amore che parla solo a pietre pazzi
                                                   e imbecilli

R. Magritte, L'impero della luce

lunedì 11 febbraio 2013

chagall, paradis (perdu)

Marc Chagall, Paradiso, Nizza 1960-66













la donna e un uomo assieme:
tre gambe e due braccia.

mercoledì 6 febbraio 2013

l'anima di lavoisier

a volte le balene arpionate sono solo balene arpionate
raramente le balene ubriache sono solo balene ubriache
spesso le balene arpionate sono solo balene ubriache
gettare pezzi di pane ai piccioni in piazza duomo può giovare a qualcosa?
che un cuore può pesare più di un palazzo meno di un polmone
nevrastenia di todopoderosa magnaminità : tum - tùm /
tum - tùm /
tum - thumòs //

giovedì 31 gennaio 2013

il reale appare allegoria del vero


les bornes renversées du paradis 
gisent parmi des nuages de cendre

i confini rovesciati del paradiso
giaciono tra nuvole di cenere

(souffle, j. arp)

G. Klimt, Musica, 1895

domenica 27 gennaio 2013

pantofole di pellerossa


che poi io immagino che faranno le pantofole quando finirà tutto questo farfuglio
le pianure e il fragore dei fiumi e i terremoti muti
il più delle volte i colpevoli si addormentano immantinente
la pantofola voleva rincasarsi e riposarsi. mica può riposarsi una pantofola, lo sapete anche voi, senza scomodarsi per mettersi in pantofole
non chiederete dunque il perché della guerra
nessuno mi ha chiesto perché, quando mi sfiorò per la prima volta l'alito umano
poi ovviamente tossii
guerra i miei occhi che pulsano nello specchio sembrano gioco di specchi
mi volgo e vedo lo straniero
pellerossa che canta totem totem e ancora lo stesso interrotto respiro
ferrovia di ferro e frecce inferocite infuocate
i miei occhi che danzano di costellazioni cantano totem totem totem
di che hai paura piedechebatte dove corri che insegui nella pianura?
il più delle volte i cervi fuggono la primavera nelle pianure 
indiano indossa le pantofole 
quando finirà questo farfuglio e la danza dei totem rincasando si sarà addormentata
lo spavento di bruciare lo spavento di spegnermi

foto di r. doisneau