non era più l'era dei
cavalieri erranti
t'addormenti
l'attesa di quell'alba e le
stelle
che scivolano su questo schermo
scorrono
la tua mano aggrappata immota al
mio fianco
stretti narcisi d'argento
e carta
il tuo capo appoggiato disteso
alla mia spalla
suonano luci di là e qualcuno
(un gatto?) grida
CHE COSTRUIREMO LE PIRAMIDI CHE COSTRUIREMO
LE PIRAMIDI NOI e io ci credo
LE PIRAMIDI!
tanto che a mirarti notturna
parresti scintilla
qui dove sono i quattro venti
dove incastrati noi ne siamo
padroni indomiti
d'affetto
così avemmo la profezia di
sognare noi stessi
che poi non annoda un
anello ma abbraccia
quell'alba che verrà e queste
stelle
le riconoscerai spuntare sopra
l'arco dei tempi
delle notti illustri dei baci
accesi mai più spenti
il mio amore che parla solo a
pietre pazzi
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