mercoledì 17 giugno 2015

epigrafe in alessandrini

dedicata alla mia cara amica Chiara Capuzzo, alla quale, tra chiacchiere e piadine a pranzo, ho sottratto un sogno, tanto da renderlo un mio incubo: lo possiamo chiamare "furto onirico"? un'epigrafe che, attraverso l'equilibrio stantìo dei versi, alessandrini regolari, vuole sprigionare l'allucinazione spiazzante di questa armonica disperazione. horror vacui compreso.


all'isola sola giunsi nel mattino
nuotando fino a diventare lacrima
negli oceani degli oceani incinta

il mausoleo era placato - zefiro -
e soleggiata mentrattorno la macchia
di lecci zufolava. sopiva il cielo.

all'isola sola m'alzai al vespro
ammirando il volo dell'ultimo stormo
migrava (quanto fresche le sue sorgenti 

a mezzogiorno, no?, e fervide!) dispersa
un'imperatrice e il mausoleo pigola
senza occorrenza di santi d'eroi

d'apparenze: che sono formato (eco
risonava) di notte, lì mi accorsi 
alla penombra, di vuoto [ t à n t a t à t a ]

io attesi l'intera settimana attesi
che qualcosa avvenisse qualcuno qua
inatteso venisse e non venne non 

avvenne [tàntatàtatatàntatàta]
fui soffocato dal parto d'infinito
senza naufragio e senza epifania

io vissi questo ciarpame d'orchidea

A. Rodin, Busto di Adele, 1880

domenica 14 giugno 2015

"to be men not destroyers" - frammento postumo del CXVII Canto di Ezra Pound



amor mio amor 
mio cosa è il mio amore e
dove ti trovi? che
ho smarrito il mio centro
pugnando il mondo.
i sogni s'infrangono
e a pezzi -
e che ho tentato di erigere un paradiso
terrestre
eden.

mercoledì 10 giugno 2015

pesce rosso



il paradosso di Olbers, enunciato dallo stesso nel 1826 e risolto dall'astronomo Hubble nel 1929, si interroga su come, essendoci costellazioni di luce infinite, possa essere possibile l'oscurità notturna.

la realtà
che è un'assuefazione
l'angolo di incidenza pari all'angolo di riflessione
la cantilena che ci addestra alla terra:
porto in cima al condominio bigio
sei bottiglie d'acqua naturale e un fiore strappato
rubato da quando il mondo è divenuto favola
MA LA LUCE NON SI STANCA
quanto la femme fatale è fatua fantasia
dei timori virili dove vi è l'ombra
dell'ombra [olbers:
come è possibile che il cielo
                     la notte
                     buio nonostante
l'infinità delle stelle qui nell'universo infinito
                            nel tempo infinito?] 1929
MA LA LUCE NON ABITUA ACCECA
LA LUCE e mentre (questo è il moto di rotazione

e rivoluzione) gracchia la cornacchia e l'acqua si spoglia
riflettendo i primi fari dalla vetta di questo quinto piano
la notte sarà trascorsa
sono passati sette treni per milano / ed io


P. Picasso, Nudo sul mare, 1929, MOMA

domenica 7 giugno 2015

UN INCANTO - 6 giugno 2015

"UN INCANTO"
questo mi è rimasto di ieri. e il ricavato è stato generoso: 675 euro, che nei prossimo giorni saranno versati per la missione di Bethlehem (Uganda), del VOICA.
GRAZIE!
grazie a tutti voi che avete partecipato, che vi siete accostati da protagonisti ai miei versi, e a tutti coloro che hanno collaborato attivamente per il successo della serata. non faccio elenchi di nomi: bastino i volti delle foto!
GRAZIE per avere realizzato questo incanto.












lunedì 1 giugno 2015

primo maggio






morbilità e la mia                                                 
                               spensieratezza                      
                                                           una vedova
che attende un ritorno tu
ritornerai? morbidità di scialle infreddolito
livelli di iperpotassemia in aumento mentre brunner s'abbiocca
tra la sabbia bruna poiché a cercare un buon uomo mille
s'alzano salutano armeggiano ma a scovare noi
a scovare noi naufraghi non valgono
le onde che tornano a inciampare qui la vela nera
morbilità e all'uragano                                         
                                             la mia spensieratezza io
ritornerò? c'è pioggia passeggera e vento violento
c'è un maggio che nella notte riapparirà alle nostre porte
busserà come un gatto affannato
il destino di una principessa è aspettare il destino
di un principe precipitare
a perdifiato
tra le strade di un monopoli astemio
a caro prezzo morbilità
e la mia spensieratezza