martedì 22 agosto 2017

andre iri yo - non ci sono due madri


il chiasso dei bicchieri il coro
di voci discordanti la luce
artificiale l’aria che appesantisce
come un reduce
ma ata lamilani ripeto
in me ma ruoni
lugbara: il lusso
è non possedere che due soli panni
e la casa non di mura ma di amici
dove l’ossessione di alcatraz pervade
ansia di vivere vivere d’ansia
mi distraggo qui ma un cielo ricorda
di odrele che la guerra non ha ancora termine
asfalto dopo kilometri di cammini illimitati
queste quattro pareti profumatamente serrate
eppure non respiro riposo solo sonnolenza 
mentre perdura 
la nostra guerra non ha termine 
in quel silenzio limpido
dove persiste il nome d’odrele
andre iri yo non ci sono
due madri




mercoledì 12 luglio 2017

"casa loro": Biringi (RDC), 7h45


che ci fa una lunga carovana di una quarantina di camion e tir sulla strada che va dalle miniere di Durba al confine, tutti rigorosamente con targa ugandese? non siamo alla tangenziale nord di Milano, all'altezza del casello di Terrazzano: qui a Biringi c'è solo polvere, savana, povertà e... questa carovana quotidiana verso Kampala, l'imbarco più vicino per Europa, America o Asia.quando sento parlare di "aiutarli a casa loro" mi viene in mente l'assurdità di questa immagine, perché dovremmo toglierci la maschera di una certa ipocrisia, fatta di corruzione, di armi, di falsi aiuti umanitari, di dittature imposte (e dalla durata imprevedibile, potremmo aggiungere da qui), tutto per la sfrenata concessione di risorse sfruttate a prezzo di saldo.
forse avremmo dovuto permettere che casa loro fosse davvero casa loro, o quantomeno dovremmo incominciare a permetterlo oggi.
prima di dicembre, prima che, per queste dittature e per queste miniere, ci siano nuove scintille di guerra in Congo e nella zona dei Grandi Laghi, una regione che conta 150 milioni di abitanti.

venerdì 7 luglio 2017

na baninga banso na ngai / à vous tous, mes amis


“outi wapi?” basengi
babengi emmanuel
mundele na poto
nakaboli bomoi na bino
nasokabola esengo na bino
na bino banso zambi
libota na ngai aza mosika
libota na ngai aza awa
“okende wapi?” bosengi
nasokende na bokonzi
na nzambe pembeni tokende!
nalingi koboya pongi
nalingi kokina lokola bandeke
o likolo fulele o bilanga
yanga kawa
nazali awa
ndeke akimi

lugbara mundele moko

giovedì 22 giugno 2017

Cadeau Alio Neema


Cadeau che ha un volto da bambina, vent'anni e tre figli
Cadeau che ha un grembo colmo di nuova vita
Cadeau che salta e danza e scherza e ride
Cadeau che attende il suo uomo: non arriva
Cadeau con la morsa della fame nella notte: un pugno di riso donato e delle erbacce strappate sulla strada
Cadeau che ama rivedere le sue foto, ma si nasconde il volto dietro a un panno
Cadeau che va al mercato a vendere i manghi raccolti nella brousse
Cadeau che nella sera mi canta "patoro lezu ozipi Lamila muzu mazuale nzuzu Butemboa"
Cadeau con in braccio Isaac, un pargolo pieno di capelli
Cadeau, abbandonata in corsia da un uomo che non tornerà, che ha preso un'altra giovane
Cadeau che dorme stretta sul pavimento dai suoi bambini
Cadeau che salta e danza e ride e scherza
Cadeau senza un soldo, senza sapere come pagherà l'ospedale
Cadeau che s'inginocchia alla soglia della chiesa, apre le mani e non entra: prega
Cadeau con la fine della sua storia, una fine che non conosco, non conoscerò, ma so che tutte le storie hanno una fine
Cadeau che salterà e danzerà e scherzerà e riderà
Cadeau che mi invita a mangiare a casa sua, verso Tsandi Akua, quando tornerà a casa, quando torneremo a casa: quando torneremo a casa sarà tutto così bello che anche i cieli danzeranno con noi e la terra riderà