lo so, non sono mai una buona presentazione, ma questo è quel che è.
avevo sui vent'anni e, bazzicando il libraccio tra il duomo e la statale, avevo comprato un libretto di poeti francesi del novecento. sfogliandolo distrattamente sul treno, trovai questo breve componimento di un poetastro di origini rumene che avevo già sentito lontanamente menzionare al liceo. era a pagina 16, ricordo, e fu un terremoto, come lo è anche oggi, a ogni lettura. sento.
ogni qualvolta, a chi, tra amici, appassionati o alunni, mi chiede quale sia la mia poesia preferita, recito frettolosamente questi versi, mi piace gustare lentamente, interiormente, i loro sorrisi e tentare di chiarire (spesso senza successo, lo ammetto) come tutte le immagini iperboliche inanellate senza le catene della logica, questo pissoir santamente ripugnante e laidamente sublime, questo ottovolante nel quale ci trascinano i versi, questo sentire sia poesia.
da qui ho conosciuto cosa sia dada e poi il surrealismo, da qui mi sono avvicinato a Tzara, Breton, Artaud e tanti altri, che ormai non sono solo maestri, non sono solo compagni di viaggio; è per questo che ne scrivo, ne parlo, ne vivo: affinché altri ne leggano, ne sentano parlare e scoprano quanto bello sia sentire queste parole.
falso, questo deserto. le ombre che scavo lasciano filtrare i colori come inutili segreti.
i viaggi mi hanno sempre portato troppo lontano.
DADA 5 - Tristan Tzara
Je suis
toujours gai comme un pissoir au soleil
Tu
t’approchais comme un navire malheureux
J’ai
égorgé la hollandaise
Je suis
fatigué comme une chevauchée
L’idéal
est l’âme de l’avorton que j’ai lié à ses
Intestins
et que j’ai pendu et que les moelles percent
Mon dieu o
mon cher mr antipyrine o mon cher
Mr
antipyrine o mon cher m antipyrine o mon dieu
Il y a
autant de sages femmes à Genève que des
Allumettes
en norvège
Et tous
les petits qui font caca
Dans les
cerveaux là où chez nous autres logent l’amour et l’honneur
Io son sempre contento come un
pisciatoio al sole
Tu t’avvicinavi come una nave infelice
Ho sgozzato l’olandese
Sono stanco come una cavalcata
L’ideale è l’anima dell’aborto che io
ho legato alle sue
Intestina e che ho impiccato e che le
midolla squarciano
Mio dio o mio caro signor antipirina o
mio caro
Signor antipirina o mio caro sig
antipirina o mio dio
Ci sono tante brave donne a Ginevra
quanti
Fiammiferi in norvegia
E tutti i piccoli che fanno cacca
Nei cervelli là dove da noi altri
alloggiano l’amore e l’onore
sebbene la necessità del sogno non sia nota, talvolta addirittura rinnegata o peggio ancora trascurata, è evidente che essa esiste. ciò stesso dimostra tanto la concretezza del sogno quanto viceversa il profondo onirismo della realtà. così dico io.
IN SEGUITO ho massacrato le praterie di bisonti
rettangolari li ho massacrati uno a uno col ghigno del desiderio per i loro
scheletri.
IN SEGUITO dalla polvere una danza rindondante che risonò e squassò i
pavimenti come fossero manichini: riappariranno le macchie e alla fine i buchi
figli dell'abisso saranno riconosciuti.
degnamente. dogmaticamente.
IN SEGUITO la grande umidità i serbatoi le rupi un cartello fili di
connessione la cravatta gli alberghi ancora una linea ancora una linea ancora
una linea ancora dritta
le iene le cose le case.
noi dentro.
IN SEGUITO le galassie una biblioteca tempesta tormenta bufera la genziana
amara un ciclomotore l'autannientamento un vestito verde un vestito azzurro il
vestito rosso.
dentro noi.
IN SEGUITO hai letto che tutto il mondo è d'accordo che l'attuale
situazione di pace armata è insostenibile (gradatamente impossibile) hai pianto
di nascosto hai ordinato risotto al pesce persico con abbondante burro
brindando mi hai abbandonato.
seduto ancora seduto.
IN SEGUITO un demone arrivava dalle ali leggere di alabastro...