giovedì 25 gennaio 2018

vento, firmamento e malaria



mi fa male scrivere
male alle dita male alla memoria
quando il vento si levava a Lamila
ciò che è più difficile è dimenticare
la storia si scrive sopra un'altra storia
mentre mundus senescit
sulla stanchezza dei nostri sguardi
poiché il vuoto esiste respira
io lo scorgo lo tasto io l'avverto
io anche se la natura ne ha orrore
del nulla è la fede
che fa divenire vere le cose
il rito genera il mito e poi le mattine
le gabole le giostre i gabbiani
cinque chili di merluzzo salato rane
pescatrici prego
la fede che le realizza e le crea
dalla sera in cui s'è perso il contatto e la vista
del cielo ci sfugge anche la luna nelle città
circolarità prodigiosa e periodica
[nelle grotte di Lascaux 29 punti
segnavano l'impronta divina
al cospetto del cosmo]
in un moto apparentemente perfetto
circolare uniforme tra epicicli dell'accidente
l'orbita è ellittica ecco l'infanzia
firmamento e figli di mortali discutono
[osservazione delle macchie solari - giugno 1613]
alla ricerca della prima luce
14 miliardi di soli fa
nel fondo di un cielo non distante
di una terra mai solida
quando il vento si leva a Lamila
"hai capito cosa avrei voluto dirti?"
chiese cingendomi la vita di piccole campanelle
"hai capito il suono passeggero di una cometa
e impervio?" interrogò senza stringere
monete in mano senza bisaccia: era un fiore
lussurioso e austero ecco l'infanzia
se è santa la preghiera santa è pure la reliquia
nel lago del nulla l'universo
è in espansione e l'elefante 
come si mangia? un boccone
un boccone alla volta
suggeriva il vento levandosi a Lamila



lunedì 8 gennaio 2018

del fatto che l'affanno è nemico della felicità


meno comodità si hanno e meno bisogni si hanno
meno bisogni si hanno e più si è felici

jules verne

H. Matisse, Nudo rosa seduto, 1935

giovedì 28 dicembre 2017

la danza dell'io, parafrasando Fichte

“perciò quell’attività dell’Io riferita al Non-Io non è affatto un determinare ma semplicemente una tendenza un tendere verso la determinazione un tendere infinito. questo tendere infinito è all’infinito la condizione della possibilità di ogni Io: nessun tendere, nessun oggetto, nessun soggetto”

J. G. Fichte


venerdì 22 dicembre 2017

un bicchiere di latte

è venti giorni che non piove
viviamo in un mondo molto violento
e si annoti che nessuno di noi
può fuggire da questa violenza
e nascondersi là dove
vi sia un luogo senza scrittura un buio
che non conosca fondo un colore antico
dum romae consulitur
saguntum expugnatur
il mondo è pieno di cose cose
che non conosciamo tra le quali
io e te dietro ci sono tre fiere
e i trenta tiranni e un unico terrore ma
già gettarsi gettare un fiore nel profondo
abisso è un dono di giove che piove
giove piove
piove

G. Braque, Port Miou, 1907, Milano, Museo del 900

lunedì 27 novembre 2017

il canto di Otsokoru - nzembo na Otsokoru

è una storia, che è come gridare, che è come un pianto, e ogni volta che grido o piango mi frastorna ancora, tanto lontano e tanto vicino, il canto di Otsokoru, di cui non trovo soluzione né assoluzione, senza distanze.

"tienila la caramella stringi
e quando ti sveglierai te la scarto quando ti sveglierai
è tua: sarà domani, vero?" imploravo
impassibili e addormentate le braccina scialbe
quattro giorni di giugno fu così che ad Ariwara
fu spenta la piccola Otsokoru
su un telo di plastica e dietro una tenda sozza
se ne andò, dico io, per rigettarlo
questo mondo. sua madre ci parlai per ore
la notte quando mi insegnò i copricapi muslim
la savana suonava come un acquario sgombro
e mi rassicurò lei lei mi rassicurò
"ora è felice" ora se n'è andata,
ripeto io, "akufi"
e una notte
sono nello stanzone
scorgo un mozzico
di bonbon tra la polvere
Otsokoru canta
chiamo Sylvie
"Otsokoru è morta" ma
Otsokoru canta "ya Manu,
Otsokoru è morta" ma
io lo sento che Otsokoru canta
"Otsokoru è morta" riprende
Sylvie "Otsokoru canta" ribadisco
io che nemmeno ne sentii mai la voce canta
di parole che nemmeno conosco Otsokoru
canta



lunedì 20 novembre 2017

rosa è il tuorlo delle uova dei fenicotteri rosa


rosa è il tuorlo delle uova dei fenicotteri rosa


e il tuorlo delle uova di serpi, aggiunse l'eco del vento, di che colore è?

lunedì 13 novembre 2017

aggiungeva Spinoza

"più comprendiamo le cose singole, 
più comprendiamo D-o"

Baruch Spinoza, Etica V, 24


mercoledì 8 novembre 2017

l’adulto ha imparato a nuotare, il neonato non l’ha mai dimenticato (e. sidenbladh)


sembra quasi che l’uomo nuovo non sappia nuotare: si agita, si agita in continuazione, fa e disfa e si agita ancora, ma non riesce a stare a galla e, anche se gli sembra di avere tutto, non si accorge di non essere più nulla.


martedì 3 ottobre 2017

AWADHIFO domenica 15 ottobre 2017


per tutti quelli che mi hanno chiesto "ma, allora, com'è andata? come sei stato? com'è laggiù?"... eccoci!
non sono mai stato bravo a raccontare, ma quando le storie sono così belle, diviene facile anche per me... AWADHIFO!