le cose più importanti non si dicono
o
s’affollano nel finale la sedia
vuota
che
poi i treni più belli passano
senza
meta e al centro della terra
non
vi è gravità non vi è più
la
paura della polizia rimpolpa il nulla
convergenza
e divergenza (avvertenza!)
e
che si dice? quello che dico io
la
paura della polizia ai bordi delle terre
senza
meta la folla vuota
aggravata
su
una sedia quello che dico io
il
nulla i treni la mela
ed
eva nella mela
ed eva nella mela
ma perché letta con quella voce così impersonale, fredda?!
RispondiEliminabellissimo, nelle immagini, il corpo femminile arboreo
la poesia, dimenticavo: cripticissima... ora rileggo...
RispondiEliminaciao Lè!
a me non pare criptica, anzi pare la realtà svelata e denudata da tutta la sua artificiale disposizione ordinata, la mia realtà senza lenti o schermi, e sentire lette parole tanto intime da una voce tanto indifferente mi ha smosso dentro ancora di più, finché alla fine anche la voce umana, appassionata, partecipa. che ne pensa, prof?
Eliminariletta, con più mente e cuore
RispondiEliminaassaporata la realtà nuda
ma la voce indifferente continua a non convincermi: non dico che si debba leggere come la Valduga (orrenda), enfatizzando troppo, ma mi piace che la musica delle parole valorizzi il senso.
Anche quando la leggo da sola, la poesia mi piace leggerla ad alta voce, e ispirata...