il concerto di tende e nuvole s'arricciano e s'annullano e tintinnano le scorze di limone danzano poi a tempo di lavatrici tra il peso di pentole e piatti
certo che a conoscere le bugie delle genti la bugia ci s'ingrigisce e ogni camera ha i suoi rumori abrasione i tuoi tumori "quel breve pellegrinaggio ch'è la vita" memoria di riso alle rose mangiare ho conosciuto poi per strada tanti nomi da sentire estraneo il mio tanti nomi emanuele ABBAIOmarciamo all'interno dell'inverno strato su strato su strato a non sentire le foglie di tiglio fa sempre più freddo, vecchio, da non udire le foglie di magnolia e la carne umana la misura del mio limite è me con le stelle sotto i piedi spero di poter perdere ogni paura del paradiso completamente