giovedì 9 giugno 2016

la regola del fagiano



ogni poesia sia introdotta dal canto di un fagiano:
ogni poesia
abbia come principio
il canto di fagiano.
a chi domanda "perché?" si risponda "come?".




entravo bambino nella casa di zio (secondo piano) e fissavo questo uccello che sembrava provenire da una favola dimenticata. la mia favola color fiamma e arcobaleno.
l'ultima traccia del paradiso.
tutto nasce tutto rinasce io creo io ricreo e questo mio fagiano canta nelle mie valli preadamitiche.
dove scorrono lunghi fiumi distesi di vino rosso tra prati di ortensie azzurre, di tulipani e papaveri, qui si sente limpida ancora la voce di questo fagiano in volo.




il pavone senza ruota, il diseredato, il mortale, 
ecco il fagiano che canta stonato, 
ma il sogno è il primo fondamento della realtà, diamine!
poiché noi rendiamo le luci felici!
noi inizieremo allora così, col canto del fagiano.
a chi domanda "come?" si risponda "perché?".



sabato 4 giugno 2016

la comparsa della lavatrice rossa


la prima anticipazione di IOB, lo spettacolo del prossimo 19 giugno.


 LA LAVATRICE ROSSA

la verità è che uno scende dalle scale di casa e incrocia una lavatrice rossa.
pensa: ma a che può servire una lavatrice rossa?
eppure è rossa e proprio il rosso ti incuriosisce e ti affascina.
l'evidenza che sia una lavatrice rossa.
forse anche tu eri una lavatrice rossa, vite fa, forse lo sei ancora, nella tua interiorità più intima; fatto sta che provi simpatia, per questa lavatrice rossa

anche le cose hanno sentimenti, anche le cose hanno bisogno di sentimenti.


tu dirai: ma che diavolo vorrà dire, questa lavatrice rossa? che senso potrà avere?
ecco, vieni il 19 giugno, alle 18.30 nella chiesa di S.Giacomo a Como e ne parleremo.
tu ci sarai?


sabato 28 maggio 2016

il luogo: la chiesa di San Giacomo


Siamo sul Monte Croce: da qui si vede bene la città di Como, la sua urbanistica, il centro, in cui troneggia il Duomo.
Ecco, vedete quella chiesetta a sinistra, la vedete?
Quella è la chiesa di San Giacomo, dove domenica 19 giugno ci sarà il mio nuovo spettacolo poetico, IOB.
Non è un luogo casuale e non è un luogo senza significato, dunque ecco alcune informazioni rapide.



Non si dispone di notizie precise sulla sua fondazione, le origini e le funzioni di questo edificio religioso non sono state ancora perfettamente chiarite,  ma il documento più antico che la menziona risale al 1144.
Edificata nel cuore del potere civile e politico della città di Como l'antica basilica costituiva con ogni probabilità il secondo elemento di una “cattedrale doppia”, una tipologia di architettura ecclesiastica presente anche in altre città dell'Italia Settentrionale.
La basilica di San Giacomo assunse presto una prevalente funzione civile divenendo sede delle assemblee pubbliche del comune.
L’antico edificio romanico era suddiviso in tre lunghe navate, divise da pilastri cilindrici con capitelli cubici. Le navate erano coperte da un tetto con capriate a vista, mentre il transetto era sovrastato da un tiburio. Erano presenti tre absidi, la maggiore delle quali, centrale, era dotata di nicchie e di una loggia esterna. Sicuramente la basilica aveva un campanile che forse faceva coppia con la torre del Broletto.



Questo finché il forte stato di degrado della chiesa e la crescente importanza della vicina cattedrale portarono, nel 1578, alla decisione di demolire parte dell’edificio.
Nel 1672 la parrocchia di San Giacomo fu assegnata da papa Clemente X ai padri della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, fondati tre anni prima, i quali godevano del sostegno del cardinale comasco Benedetto Odescalchi, il futuro papa Innocenzo XI. Nel 1798 e 1800 gli occupanti francesi soppressero anche la congregazione degli oratoriani e tutti i loro beni furono requisiti e messi in vendita. Negli anni seguenti San Giacomo, riaperta al culto, divenne una chiesa sussidiaria del Cattedrale.
Negli anni Settanta del Novecento la chiesa è stata oggetto di radicali interventi di restauro che hanno ripristinato molti elementi romanici, cancellando quasi completamente l’aspetto barocco.

 Non può che essere un luogo di poesia. 
Allora, siete pronti ad esserci?

giovedì 26 maggio 2016

sabato 21 maggio 2016

IOB - la grazia che danza


un'idea coltivata e maturata in due anni, o forse di più:

cosa vi potete aspettare?
parole suoni luci immagini
soprattutto persone soprattutto voci


l'ingresso sarà a offerta libera e l'intero ricavato sarà devoluto per i progetti delle missioni VOICA. 
grazie di cuore!

SIATE DUNQUE CURIOSI!




prendendo spunto da un midrash, un racconto della tradizione ebraica, secondo cui tutto il cosmo è mantenuto in vita da 36 giusti ignoti, 36 uomini saggi che si confondono tra la gente e alla morte dei quali d-o non si tratterrà dall'apocalisse, si narra di un giovane senza nome che vive su un faro. il faro illumina ogni notte le spiagge circostanti, sulle quali avvengono i grandi delitti umani, mentre il giovane legge e studia e medita. un giorno i malvagi arrivano a uccidere anche il giovane, ma alla morte di questo, dal momento che il faro si spegne con lui, anche i malvagi rimangono all'oscuro e l'isola si estingue nelle tenebre. 

IOB in ebraico è il “perseguitato”, oppure meglio “colui che sopporta le avversità”, in un orizzonte che lampeggia disperata disumanità. tutto questo attraverso una poetica polifonica e a tratti surrealista, alternata a riflessioni del giovane e a intermezzi artistici. dopo la poetica dell'amore e dell'arte affrontata con Eurydice, qui si analizza la tematica della verità, di questa bellezza definita "triste" che regge il mondo, della teodicea, sino ad arrivare al concetto dell'amore disperso, legge scientifica e filosofica che regola l'universo, e al regno di d-o. ma cosa è il regno di d-o?

e ora ricorda: domenica 19 giugno 2016 alle ore 18:30, presso la chiesa di S. Giacomo, in pz. Grimoldi, di fianco al Duomo, Como.