ho appeso un angelo su un bonsai dondola come un gomitolo rovente che contiene esclusivamente angoli convessi sbandierando il bandolo della matassa della matassa l'angelo s'alzò e s'aizzò ali al vento come un sorcio al sugo che contiene esclusivamente angoli convessi stracciando il bandolo della matassa della matassa il bonsai si piegò l'angelo sbandò come una carreggiata senza trama che contiene esclusivamente angoli convessi baciando il bandolo della matassa della matassa
l'angelo saltò pulce su una zampa
"in ogni angolo del mondo il sentimento dell'assurdità potrebbe colpire un uomo in faccia" (a. camus)
pompeo non disponeva più di se stesso: gli atroci sicari del re si apprestano a brandire il ferro. appena vide la spada su di sé, si coprì il volto e il capo, sdegnando di offrirlo scoperto al Fato, chiuse gli occhi e trattenne il respiro per timore di emettere grida o macchiare con un solo lamento l'eterna fama. e quando il sinistro Achilla gli trapassò il fianco, assecondò ancora il colpo senza emettere un gemito; spregiò il crimine, conservò il corpo immobile e morendo provò chi fosse e volse in cuore tali parole: "i secoli che mai taceranno i travagli romani mi osservano, il futuro contempla da tutte le parti del mondo la lealtà e la nave di Faro: ora pensa alla gloria. hai trascorso una lunga vita tra prosperi eventi; i popoli non sanno, a meno che non lo si provi nel morire, che sai sopportare le avversità. non cedere all'onta, non dolerti dell'esecutore del destino: qualunque mano ti colpisce, è la mano di cesare. mi lacerino le membra, le disperdano, tuttavia sono felice, o dèi celesti, e nessuno di voi potrà privarmi di questo. muta la fortuna nella vita, ma non si diviene sfortunati con la morte. cornelia e il mio pompeo assistono all'assassinio: con tanta più forza, dolore, ti prego, soffoca i gemiti" così controllò i pensieri il grande, così padroneggiò l'animo morente.