martedì 19 marzo 2013

utopia n°1


l'umanità non ha bisogno di tanti giudici.
l'umanità non ha bisogno di tanti fucili.
l'umanità non ha bisogno di tante parole.
l'umanità non ha bisogno di tante verità.
l'umanità non ha bisogno di tante leggi.
l'umanità non ha bisogno di tanti leader.
l'umanità non ha bisogno neppure di tanti eroi, 
né salvatori.
l'umanità ha soltanto bisogno di fratelli.
diamine! noi non siamo che stranieri.


venerdì 15 marzo 2013

isaia 49, 15


si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? anche se tutte le donne si dimenticassero, io invece non mi dimentico mai di Te

al Cimitero Monumentale, oltre la morte

che l'amore è che esista solo l'amore

numquid oblivisci potest mulier infantem suum, ut non misereatur filio uteri sui? et si illa oblita fuerit, ego tamen non obliviscar Tui

carl orff, ave formosissima, dai carmina burana


venerdì 1 marzo 2013

il fantasma affranto di francis drake


incubo di labirinti incunaboli
tetri e terrore UNA CULLA! tremendo tritore
volsi il volto oltre il velo
banale, o meglio: non originale tu
schiacciami [il volo!] amore d'elisabetta
e soffocami francis drake we are
a furious wind [batti, tamburo] forzatura
metamorfosi d'una polena gradinate su gradinate raggomitolate
che si affievolisce millecinquecentottantotto
come morì francis drake amore d'elisabetta
non è più vero niente [soffiamo sulla vela
soffiamo] ora fantasma in una bara di piombo elisabet-
-ta in attesa che il traffico riprenda

questa sì, è una poesia d'amore.




lunedì 25 febbraio 2013

cercando un altro egitto (f. de gregori, 1974)




Era mattino presto, e mi chiamano alla finestra 
mi dicono "Francesco ti vogliono ammazzare". 
Io domando "Chi?", loro fanno "Cosa?". 
Insomma prendo tutto, e come San Giuseppe 
mi trovo a rotolare per le scale, cercando un altro Egitto. 

Di fuori tutto calmo, la strada era deserta 
mi dico 'meno male, è tutto uno scherzetto' 
sollevo gli occhi al cielo e vedo sopra un tetto 
mia madre inginocchiata in equilibrio su un camino, 
la strada adesso è piena di persone. 
Mia madre è qui vicino. 

Un uomo proprio all'angolo, vestito da poeta 
vende fotografie virate seppia, ricordo della terra 
prima della caduta e al posto del posto 
dove va il francobollo, c'è un buco per appenderlo; "Dove?", dico io 
"Intorno al collo", e adesso per la strada 
la gente come un fiume, il terzo reparto celere controlla; 
"Non c'è nessun motivo di essere nervosi" 
ti dicono agitando i loro sfollagente, 
e io dico "Non può essere vero" e loro dicono "Non è più vero niente". 

Lontano più lontano degli occhi del tramonto 
mi domando come mai non ci sono bambini 
e l'ufficiale uncinato che mi segue da tempo 
mi indica col dito qualcosa da guardare 
le grandi gelaterie di lampone che fumano lente 
i bambini, i bambini sono tutti a volare 

Un amico d'infanzia, dopo questa canzone 
mi ha detto che "È bellissima, un incubo riuscito 
ma dimmi, sogni spesso le cose che hai scritto 
oppure le hai inventate solo per scandalizzarmi", 
amore amore, naviga via: devo ancora svegliarmi.

sabato 16 febbraio 2013

l'era dei cavalieri erranti


non era più l'era dei cavalieri erranti
                                                       t'addormenti
l'attesa di quell'alba e le stelle
che scivolano su questo schermo scorrono 
la tua mano aggrappata immota al mio fianco
stretti narcisi d'argento e carta
il tuo capo appoggiato disteso alla mia spalla
suonano luci di là e qualcuno (un gatto?) grida
CHE COSTRUIREMO LE PIRAMIDI CHE COSTRUIREMO
LE PIRAMIDI NOI e io ci credo LE PIRAMIDI!
tanto che a mirarti notturna parresti scintilla
qui dove sono i quattro venti
dove incastrati noi ne siamo padroni indomiti
                                                     d'affetto
così avemmo la profezia di sognare noi stessi
che poi non annoda un anello ma abbraccia
quell'alba che verrà e queste stelle
le riconoscerai spuntare sopra l'arco dei tempi
delle notti illustri dei baci accesi mai più spenti

il mio amore che parla solo a pietre pazzi
                                                   e imbecilli

R. Magritte, L'impero della luce