nous n’étions pas prêts à l’articulation
le chien chilien se cache toujours
chantant dans les champs rocheux
cocorico!
berlioz et les champignons. champignons!
nous n’étions pas prêts à l’articulation
et je m’aperçus trop tard que la sienne était une salutation
et l’adieu à mains nues
par tous les bar de
à la recherche d’une lune bleue
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non eravamo pronti per l’articolazione
le chien chilien se cache toujours
chantant dans les champs rocheux
cocorico!
berlioz et les champignons. champignons!
non eravamo pronti per l’articolazione
e mi accorsi troppo tardi che il suo era un saluto
e l’addio a mani nude
per tutti i bar di belleville
alla ricerca di una luna blu
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giovedì 13 settembre 2012
belleville
sabato 8 settembre 2012
giovedì 30 agosto 2012
ghiaccio senza foglia (a. breton - p. soupault, "i campi magnetici")
prigionieri
di gocce d’acqua, noi non siamo che animali perpetui. corriamo nelle città
senza rumori e i manifesti incantati non ci toccano più.
a che bene questi grandi entusiasmi fragili, questi salti di gioia disseccati? noi non sappiamo più null’altro che gli astri morti; guardiamo i volti; e sospiriamo di piacere.
la nostra bocca è più secca delle spiagge perdute; i nostri occhi girano senza meta, senza speranza.
non ci sono più quei caffè dove ci riuniamo per bere quelle bevande fresche, quegli alcolici annacquati e i tavoli sono più appiccicosi che questi marciapiedi dove sono cadute le nostre ombre morte della vecchiaia.
qualche volta, il vento ci circonda delle sue grandi mani fredde e ci attacca agli alberi tagliati dal sole. tutti, ridiamo, cantiamo, ma nessuno sente più il suo cuore battere. la febbre ci abbandona. [...]
a che bene questi grandi entusiasmi fragili, questi salti di gioia disseccati? noi non sappiamo più null’altro che gli astri morti; guardiamo i volti; e sospiriamo di piacere.
la nostra bocca è più secca delle spiagge perdute; i nostri occhi girano senza meta, senza speranza.
non ci sono più quei caffè dove ci riuniamo per bere quelle bevande fresche, quegli alcolici annacquati e i tavoli sono più appiccicosi che questi marciapiedi dove sono cadute le nostre ombre morte della vecchiaia.
qualche volta, il vento ci circonda delle sue grandi mani fredde e ci attacca agli alberi tagliati dal sole. tutti, ridiamo, cantiamo, ma nessuno sente più il suo cuore battere. la febbre ci abbandona. [...]
noi abbiamo donato loro il nostro cuore che non era che una pallida canzone.
le ciel de paris se plongait en la seine |
giovedì 23 agosto 2012
domenica 19 agosto 2012
parc buttes chaumont
una vena aperta che sfiuma sanguinante
i denti bianchi del
mare
senza sosta qualche
storico interessante
sosteneva che il
reale si rivela semplicemente
esuberante
rappresentazione del simbolo vivo
una vecchia mi ha poi fermato nei corridoi vedova e sporca
per vendere stracci
di giornali e nauseanti dunque corro
io a parc buttes
chaumont perché
non potrebbe essere
un paradiso e oltrepasso
le mancate
corrispondenze tra corretto e corrente
nell'uso della
grammatica universale
ultima ratio regum
strilla
il bambino in
braccio alla barba dello zio
strilla il proprio
nome spes ultima
che poi è lo zio
che gliel'ha affibiato
dea
nelle fotografie
bisogna sorridere
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