sabato 13 aprile 2013

glossolalia di un eroe


le conseguenze del nostro comportamento
come pianto di specchi modellano
il nostro comportamento quaggiù
quaggiù nei cieli dei cieli

ma dite dunque a flaubert che io
me ne vado: esco alla malora
un campanile
la giungla
di un potere ci si impossessa in periferia, di un impero

il cinghiale è pur sempre un cinghiale si dice
poi ti vidi ritta come una statua
manca di marmo il marmo è finito
sire
dicono che venerdì torni neve
e ghiaccio ma io guardo al velo d'orchidea
un campanile e la giungla
e primavera venerdì sarà sole
un cinghiale non riconosce allo specchio il vento lieve
la latrina allagata s'è calandrata altrove in pane
la gerarchia animale non è necessariamente lineare
per nulla cosicché se irrompesse
ora in scena 
un dinosauro 
mi sentirei rassicurato
appunto

Randy Mora


sabato 6 aprile 2013

il pianto degli specchi


tutti i manuali ben incravattati a ribadire la funzione espressiva dell'arte 
e pentole e padelle
(e frittate e frittelle)
ma come non scorgere innanzitutto l'evidenza della sua funzione profetica?

anticipare e svelare il mondo prima che esso avvenga:
e gli specchi siamo noi.





domenica 31 marzo 2013

pasqua 2013 (antropologia particolare)

tulipano, Beethoven e cesso











ed egli non ebbe che il lusso
di essere nudo e rimanere vivo
carne trita con fagioli alla paprika
piccante l'apparato cardiaco appare asimmetrico
qui con me trecento (non praevalebunt) anguille
striscia la biscia nessuno
fa niente e tutto va avanti
come una circonferenza goniometrica passaggio:
basti.





martedì 19 marzo 2013

utopia n°1


l'umanità non ha bisogno di tanti giudici.
l'umanità non ha bisogno di tanti fucili.
l'umanità non ha bisogno di tante parole.
l'umanità non ha bisogno di tante verità.
l'umanità non ha bisogno di tante leggi.
l'umanità non ha bisogno di tanti leader.
l'umanità non ha bisogno neppure di tanti eroi, 
né salvatori.
l'umanità ha soltanto bisogno di fratelli.
diamine! noi non siamo che stranieri.


venerdì 15 marzo 2013

isaia 49, 15


si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? anche se tutte le donne si dimenticassero, io invece non mi dimentico mai di Te

al Cimitero Monumentale, oltre la morte

che l'amore è che esista solo l'amore

numquid oblivisci potest mulier infantem suum, ut non misereatur filio uteri sui? et si illa oblita fuerit, ego tamen non obliviscar Tui

carl orff, ave formosissima, dai carmina burana