il velo della vecchia pregava di fronte a una chiesa russa serrata e le luci del centro la madonnina languida le file di gente e storie di cui non ho nome il bacio fisso ed eterno di due giovani salutandosi al binario e la gente ancora affollata ai negozi del corso cento mie lacrime cento sorrisi costa ognuno dei miei versi milano
per otto giorni l'accampamento lo schieramento i quartieri settentrionali della cittadina bombardati senza sosta (bombe) ogni colpo (bombe) esplodeva (bombe) ringhiava rabbia risentimento rancore i petali sapevano ancora appassire in quei giorni (bombe) in quel tempo arrivasti tra la fretta della pioggia mi scostasti spingendoti appoggiandoti un attimo al mio braccio forse lo ricordo solo io spesso (bombe) è fantasia la foglia che si sgranava per il pavimento i gradini delle scale ancora lo scroscio di bombe (bombe) mi toccasti la mano mi sfiorò così le strade non ebbero più nomi e non più batterie d'artiglieria le schiere di cannoni le baionette e noi in fondo al battito bellico (bombe) già tutto è in fondo a noi e noi che l'abbiamo perduto. un nonno e il bambino. le bombe avevano smesso da qualche ora di ululare "è la fine?" da millenni non ancora da millenni per mano lo condusse docile dolce al cuore dell'oceano passo a passo i colori sfiorivano s'estinsero e due corpi abbracciati affiorano alla fine della vista in lontananza in lonta nanza nanna dormi la mia luna siberiana mattina pioggia e preghiere le chiacchiere della processione ave maria santa maria
passi distratti "...così se n'è andato..." ave maria santa maria freddo freddo "...e che ne faremo noi di questa vita siberiana?" una croce intarsiata a distanza tra il marmo e l'erba mazzi di fiori marciranno hai confuso il criminale col povero e il cielo nel fango del sancta sanctorum appropinquante fine mundi di nicotina nicotina e naftalina a trecentomila km all'ora infinita bellezza infinita tristezza siberiana "sicut promisisti" tra le schiere di cannoni indifesi