Oggi è
uscito, inaspettato come un frutto e dopo molto lavoro come del buon vino,
questo volume singolare, “L’Uomo Approssimativo” di Tristan Tzara, che ho avuto
l’onore di attendere, di curare e tradurre. Incantevole come un fiore.
Ringrazio l’editore
Massari per i rischi della proposta e Roberta De Francesco per il supporto, ma
voglio dedicare questa fatica alla terra del Congo, sacra e sofferente, perché
lì, grazie all’aiuto dei miei fratelli, lungo ore, notti, parole e silenzi, ho appreso
e sviscerato il mistero di questi versi il cui suono sembrava assolutamente straniero.
Non è mera
pubblicità, questa, non ho alcun profitto, ma è l’emozione di vedere per la
prima volta in lingua italiana dopo quasi 80 anni uno dei testi più importanti
del Surrealismo ortodosso e uno degli apici della Poesia del ‘900. Intimamente,
per me, ancora molto di più.
“le strade
pesanti perdevano le loro ali
e l’uomo
cresceva sotto l’ala del silenzio
uomo
approssimativo come me come te e come gli altri silenzi”
A presto,
con altre novità!
Per chi fosse
interessato, potete trovare il link nei commenti.
Je veux dédier
ce livre et cet effort au pays du Congo, sacré et souffrant, car grâce à l'aide
de mes frères j'ai appris et approfondi le mystère de ces vers dont le son
semblait absolument étranger. Matondo, Bandeko, boye nalingi kobonza buku oyo
na bino nzambi bino bolakisaki na ngai likundu o kati maloba oyo.
“les routes
sourdes perdaient leurs ailes
et l’homme
grandissait sous l’aile de silence
homme approximatif
comme moi comme toi et comme les autres silences”
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