martedì 3 marzo 2020

Prometheus


è tornato il canto dei tordi
la gramigna riaffiora negli orti
ed è ancora viva
in questi giorni in queste notti
del febbraio spento

tempi di telemaco sul mare
dal colore benzina
e sangue tempi di una strofa gettata
quando la platea applaude di noia

non importa di ciò che resta
all’alba inizia e suona l’orchestra
a occhi socchiusi e incessantemente
a ritroso come le sabbie di una clessidra
ho riconosciuto questa belva affamata
ansimare s’aggira assiduamente

il pianto incessante dei salici
lunghi su un'isola di naufraghi
finiva la filastrocca
con l'errore sentimentale dell'esistere
è come dire che ho sempre disegnato case
senza tetto senza riparo

traffico intenso sulla tangenziale est
uscita segrate
senza più segreti
e marginale un bipede tecnomorfo
senza più ombra

non importa più di quel che resta
se qui resti a intendere l’orchestra.
il mio animo ancora batte, sbatte
e talvolta infiamma, senza più
piedi, edipo

in queste notti in questi giorni
è tornato il canto dei tordi
la gramigna riaffiora negli orti
ed è ancora vita
anche se sai
non più nostra

una stella come la mia pelle ancora si disseta
delle scogliere esitanti di Dieppe
non più scrivere non bisogna più scrivere
parole una gialla camicia a fiori
e una corona di carote

è tornato il canto dei tordi
la gramigna riaffiora negli orti
non importa più di quel che resta
la platea le promesse l’orchestra
ma un soffio ravviva i fuochi

Nessun commento:

Posta un commento