domenica 1 aprile 2012

cantù trentuno marzo. sera.



cantù trentuno marzo. sera.
un calorifero beige ha divorato i nostri ultimi canguri
inesistenti brucierà il camino? un brezel!
così ho vibrato il brivido dei benvenuti
un bicchiere! un tavolo  espl o o o de
                                                tre ditali di fosforo infettato
                                                e s'infiltrò il suo stesso feto
un sogno a scriverlo può essere adventura
"che un bacio? ma strangolare il cellulare" invaghita
della margherita "se devi guidare"
assuan la diga hai visto
panorama di valli adamitiche           
                              e fosforescenti. già.
dirimpetto nel ciano stellebelle (ein prosit) è giusto! ASSALIRLA!
giusto? poesia = lucertola scheggiata su quel muro un subconscio
incastrato ROLLING nel frattempo scrivi rolling
rolling rolling scrivi rolling nel frattempo
scrivi rolling rooooooooooolling
disagio rolling con finte diciannovenni un discorso 
scontato è Peccato rolling SCRIVI
scrivo failed mission già
tra freccette suicide ASSEDIARLA!"simo tabbozza" (due puntini)
scappando timidamente da casa mia (e poi due
esclamativi rollingg) una rosa
rossa a due euro che s'abbevera di birra
anche lui deve sopravvivere
una rosa s'incammina sul bancone
in pensione rrolling
rotolando in maggio sul naso della rana
the alla pesca o the al limone
rolling ventilatori che si tuffano rolling
dirimpetto
giada e lele
cantù primo aprile. notte.

2 commenti:

  1. Ecco, questo è esattamente il tuo filone che mi piace meno. Se mi ci mettessi potrei cavarne parole sensate, ma leggo e rileggo e... non li sento, questi versi.

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  2. su questo temo non saremo mai d'accordo! =) il ritmo forzato, le parole che acquisiscono un valore misterico-sacro, il caos disordinato da cui s'avviluppa il tutto: anche questa per me è intensità di una poesia...

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