giovedì 15 settembre 2016

MAMA NZAMBE - dio madre


perché qui il respiro di d-o si sente più forte,
forse perché si è ancora di più nelle profondità, nelle viscere della pancia di d-o,
forse perché è tutto così incompiuto, ma così vivo, così intenso ed essenziale, e perciò così autentico.
così questi versi, di una cruda verità.

Sophie all’ospedale il figlio ammalato
un bebé che si piscia sulle spalle
della sorella due anni dal naso camuso
se ne accorge appena ride
disperazione che non ci si pulisce
nell’abisso dell’abisso
i piedi disarmati nel fango
Innocent che non conta sino a cinque
materiale d’esubero dell’occidente
Sophie all’ospedale l’unico figlio ammalato
l’immondizia che brucia nei crocicchi
donne-moi l’argent donnez-moi
na mbongo s’implora
nella merda della merda del mondo
Helène accasciata all’alba accanto a Orione
la pancia di un figlio che non ha pane
che eppure vive nel regno
di d-o bokonzi wa mama nzambe
coloro che hanno sete pecore
di giustizia e fame senza pastore il figlio dell’uomo
col naso camuso mwana wamoto
che eppure vive mama nzambe
la prova del fallimento di un mondo di là
Sophie all’ospedale il figlio morto
neanche la forza di sorreggerlo
dall’abisso del regno di d-o.




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