martedì 14 giugno 2016

aniconismo - live@ArciGuernica



sopraggiungevano i cavalli del tramonto
i tuoi capelli non si spegnevano nel vento
una cavalcata ancora un sorriso
ancora
e t'allontani come un treno senza mani
ma triste è già arrivata la notte
un ospite inatteso reclama dalla stiva
beve vino e non ama il silenzio
stelle che trapuntano la nostra foresta buia
nei nostri distretti orientali
che io quel giorno d'infanzia non risalii in sella
e a terra
lasciai la bicicletta

testo e voce: Emanuele Pini
musica e chitarra: Lorenzo Parenti
dalla raccolta "Nella Pancia di Dio"


performance tenuta durante la serata "Nemo Poeta in Patria" del 13 marzo 2016 presso il Circolo Arci "Guernica" di Bulgarograsso (CO). un grazie a tutti i partecipanti, a Matteo Pini per le immagini e a Francesco Pini per il supporto audio.

giovedì 9 giugno 2016

la regola del fagiano



ogni poesia sia introdotta dal canto di un fagiano:
ogni poesia
abbia come principio
il canto di fagiano.
a chi domanda "perché?" si risponda "come?".




entravo bambino nella casa di zio (secondo piano) e fissavo questo uccello che sembrava provenire da una favola dimenticata. la mia favola color fiamma e arcobaleno.
l'ultima traccia del paradiso.
tutto nasce tutto rinasce io creo io ricreo e questo mio fagiano canta nelle mie valli preadamitiche.
dove scorrono lunghi fiumi distesi di vino rosso tra prati di ortensie azzurre, di tulipani e papaveri, qui si sente limpida ancora la voce di questo fagiano in volo.




il pavone senza ruota, il diseredato, il mortale, 
ecco il fagiano che canta stonato, 
ma il sogno è il primo fondamento della realtà, diamine!
poiché noi rendiamo le luci felici!
noi inizieremo allora così, col canto del fagiano.
a chi domanda "come?" si risponda "perché?".



sabato 4 giugno 2016

la comparsa della lavatrice rossa


la prima anticipazione di IOB, lo spettacolo del prossimo 19 giugno.


 LA LAVATRICE ROSSA

la verità è che uno scende dalle scale di casa e incrocia una lavatrice rossa.
pensa: ma a che può servire una lavatrice rossa?
eppure è rossa e proprio il rosso ti incuriosisce e ti affascina.
l'evidenza che sia una lavatrice rossa.
forse anche tu eri una lavatrice rossa, vite fa, forse lo sei ancora, nella tua interiorità più intima; fatto sta che provi simpatia, per questa lavatrice rossa

anche le cose hanno sentimenti, anche le cose hanno bisogno di sentimenti.


tu dirai: ma che diavolo vorrà dire, questa lavatrice rossa? che senso potrà avere?
ecco, vieni il 19 giugno, alle 18.30 nella chiesa di S.Giacomo a Como e ne parleremo.
tu ci sarai?


sabato 28 maggio 2016

il luogo: la chiesa di San Giacomo


Siamo sul Monte Croce: da qui si vede bene la città di Como, la sua urbanistica, il centro, in cui troneggia il Duomo.
Ecco, vedete quella chiesetta a sinistra, la vedete?
Quella è la chiesa di San Giacomo, dove domenica 19 giugno ci sarà il mio nuovo spettacolo poetico, IOB.
Non è un luogo casuale e non è un luogo senza significato, dunque ecco alcune informazioni rapide.



Non si dispone di notizie precise sulla sua fondazione, le origini e le funzioni di questo edificio religioso non sono state ancora perfettamente chiarite,  ma il documento più antico che la menziona risale al 1144.
Edificata nel cuore del potere civile e politico della città di Como l'antica basilica costituiva con ogni probabilità il secondo elemento di una “cattedrale doppia”, una tipologia di architettura ecclesiastica presente anche in altre città dell'Italia Settentrionale.
La basilica di San Giacomo assunse presto una prevalente funzione civile divenendo sede delle assemblee pubbliche del comune.
L’antico edificio romanico era suddiviso in tre lunghe navate, divise da pilastri cilindrici con capitelli cubici. Le navate erano coperte da un tetto con capriate a vista, mentre il transetto era sovrastato da un tiburio. Erano presenti tre absidi, la maggiore delle quali, centrale, era dotata di nicchie e di una loggia esterna. Sicuramente la basilica aveva un campanile che forse faceva coppia con la torre del Broletto.



Questo finché il forte stato di degrado della chiesa e la crescente importanza della vicina cattedrale portarono, nel 1578, alla decisione di demolire parte dell’edificio.
Nel 1672 la parrocchia di San Giacomo fu assegnata da papa Clemente X ai padri della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, fondati tre anni prima, i quali godevano del sostegno del cardinale comasco Benedetto Odescalchi, il futuro papa Innocenzo XI. Nel 1798 e 1800 gli occupanti francesi soppressero anche la congregazione degli oratoriani e tutti i loro beni furono requisiti e messi in vendita. Negli anni seguenti San Giacomo, riaperta al culto, divenne una chiesa sussidiaria del Cattedrale.
Negli anni Settanta del Novecento la chiesa è stata oggetto di radicali interventi di restauro che hanno ripristinato molti elementi romanici, cancellando quasi completamente l’aspetto barocco.

 Non può che essere un luogo di poesia. 
Allora, siete pronti ad esserci?

giovedì 26 maggio 2016