venerdì 1 giugno 2012

inappelLabile


certo che d-o esiste
irreperibile
tra gli spiragli della nostra polvere
c’è una stanza gialla luci colorate
intermittenza d’uditi qualcuno
gridò a gran voce è plausibile
tutto sfocia impertinentemente
impalpabile hai intenso l’irrequieta mistica del sipario?
la parola comunione è un cornicione impotente io
mi ascolto poco interessato così
saluto la gente che passa disinteressata
irreparabile
e d’equilibrio non mi si adagia l’assalto
al cielo come profetizza la perpetua
crisi motrice come tenta di sopprimermi
il paradosso di goebbels (che parla a parer mio
a sproposito d’un’arte amorale) vuote
senza te queste braccia s’agitano
dibattono dimenano sbattono
scrollano monche e dispercezioni di avere rassettato
il letto nel subbuglio della notte
e quest’io che è qui (è qui!) finalmente
godot s’accoccola labile sul pavimento infranto
nelle fogne della città terrestre certo che d-o
esista saldo e assiderato






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